Gli esperimenti di robotica
affettuati in Antartde riguardano il prototipo di robt sottomarino
denominato Romeo, costruito nel 1996 dal reparto robotica del CNR-Ian
di Genova Italia (Istituto Automazione Navale del consiglio Nazionale
delle Ricerche) e
già utilizzato per esperimenti nelle acque
dell’artico e più precisamente sulle isole
Svalbard.
Con le dimensioni di 0.90mt di larghezza, 1,30mt di
altezza e con un peso approssimativo di 400 Kg questo robot
può spingersi fino ad una profondità di 500 mt.
E’ collegato ad il centro di comando posto sulla superficie
tramite un cavo ombelicale in fibra ottica lungo circa 600mt.La sua
prima missione in antartide risale al 1997, con la XIII spedizione
italiana del P.N.R.A. (Programma Nazionale di ricerche in Antartide) ed
il suo compito era di raccogliere, direttamente dal fondo marino,
campioni e dati esclusivamente ad uso scientico.
Nella sua breve esistenza Romeo ha effettuato altre spedizioni in
antartide: una nell’ambito della XVII spedizione che si
è sviluppata tra il dicembre e gennaio del 2001/02 e
l’altra nel corso della XiX spedizione avvenuta tra il
dicembre e febbraio 2003/04.
Una volta raggiunta la base italiana a Baia Terra Nova, il robot veniva
calato nel mare attraverso fori praticati sul pack ghiacciato con
speciali trivelle.
Gli obiettivi delle immersioni di Romeo erano diversi: scientifici sia
nel campo della robotica (studio delle potenzialità inerenti
al progetto e-Robot) , nelle scienze marine, all’analisi
chimiche e fisiche dell’acqua ect.
Ciò che ha reso uniche però le due ultime
missioni è stato il collegamento di Romeo ad Internet, il
che ha reso possibile a chiunque nel mondo di seguirne le immersioni in
tempo reale, e persino di pilotarlo, a distanza di migliaia di
chilometri.
Per trasmettere tutti i dati sono stati impiegati 3 canali a 64 Kbps:
un canale per i comandi e la telemetria del robot e per le immagini
riprese dal robot; due canali, uniti da un aggregatore di flusso a
formare un unico canale da 128 Kbps, per la trasmissione di immagini di
migliore qualità secondo lo standard H320, impiegato
commercialmente per la realizzazione di videoconferenze.
I problemi che è stato necessario superare sono molteplici,
sia per quanto riguarda la parte comunicazioni che per quanto riguarda
l'architettura di Navigazione, Guida e Controllo di Romeo, che ha
dovuto tener conto del ritardo di comunicazione e dei disturbi
introdotti dal collegamento satellitare e dell'attuale scarsa
affidabilità di Internet.
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