L A  -  S T O R I A  - D E L L A - N E V E - A - P A L E R M O

....a cura di LUCA RAO - teosat@libero.it
4 GENNAIO 1744 - "Alle ore 22 cominciò una gran pioggia di neve, che durò quasi tutta la giornata de' 5; e fu si grande, che nelle strade e sopra le case si alzò all'altezza di due palmi in circa;cosa insolita.Cadde per il peso della neve il coperticcio della sacrestia del convento di S. Domenico; e da alcuni catusi(doccioni)delle case e de' ferri del balcone pendeano i ghiacci;ed arrivo sino a ghiacciare l'acqua nelle quartare..."  

Questo non è il resoconto di un gelido inverno alpino, trovato in una cantina di un vecchio convento sperduto nel Trentino, ma la descrizione della più grande ondata di gelo e neve che colpì Palermo nel XVIII sec.;descrizione fatta nel suo diario, dal letterato palermitano Mongitore, .....purtroppo quelli erano altri tempi, se non altro perché ci trovavamo nel bel mezzo della "Piccola era glaciale".  

Fatta questa piccola digressione storica, torniamo ai nostri tempi e chiediamoci quali sono le condizioni di ordine meteorologico e morfologico che favoriscono la neve a Palermo; un fenomeno raro, ma non impossibile sul capoluogo siculo. La città attraversata dal 38°parallelo è sita al centro del Mar Mediterraneo, tra le coste africane e quelle dell'Europa continentale. Nonostante queste caratteristiche geografiche, Palermo e il resto della Sicilia, non sono del tutto protette dai rigori invernali, del resto la catena appenninica peninsulare è troppo distante e relativamente bassa e non costituisce per l'isola una sufficiente protezione dai gelidi venti che non raramente in inverno soffiano dai Balcani.

Considerando anche queste caratteristiche geografiche dell'isola e della città, si può affermare che la tipica figura barica che permette l'arrivo della neve in Sicilia ( in particolare la Sicilia settentrionale) è costituita da un minimo depressionario presente in un'area variabile, tra il basso Tirreno la Sicilia e lo Ionio meridionale; contemporaneamente a questa figura depressionaria deve espandersi una zona di alta pressione (l'alta pressione delle Azzorre), dalla Spagna verso la Scandinavia; questa cellula posta diagonalmente rispetto ai paralleli, nel suo movimento discendente verso SE, provoca uno spostamento di aria fredda artica o russa verso l'Europa centro meridionale ed in particolare verso i Balcani, qui il minimo presente sul Basso Tirreno - Ionio, risucchierà quest'aria fredda, portandola anche sulla Sicilia e sulle coste nord africane. Se quest'aria è molto fredda, le precipitazioni nevose possono arrivare anche sulle coste meridionali italiane, comprese le spiagge palermitane. Ovviamente le montagne della Conca d'Oro (la Piana di Palermo), hanno un ruolo molto importante in queste situazioni meteorologiche, sul microclima del capoluogo siculo. In effetti, queste fredde correnti balcaniche, giungendo sulla città da E/NE, dopo avere attraversato il mare prospiciente la Sicilia con temperature invernali in superficie sopra i 13/14°, investono i rilievi palermitani (la vetta più alta raggiunge i 1313m), posizionati rispetto al capoluogo da sud verso ovest; quindi il mare tiepido e le montagne relativamente alte concorrono ad accelerare i moti termoconvettivi del sistema freddo, provocando così la formazione di imponenti nubi temporalesche, che a causa delle già basse temperature, possono dar luogo a rovesci di neve mista a pioggia sulla pianura anche con temperature. superiori ai 4/5°, ma basta salire di poche centinaia di metri per ritrovarsi nel bel mezzo di vere e proprie tormente di neve. Alcune volte, quando l'aria fredda balcanica si è impadronita di tutta la Piana palermitana ed un temporaneo rasserenamento notturno contribuisce a far scendere la temperatura in città ancora di qualche grado, la neve può interessare, anche se per poche ore Palermo. In effetti queste situazioni eccezionali si creano quasi sempre poco prima dell'alba mentre il riscaldamento mattutino e la risposta del mare, trasformano ben presto, la precipitazione nevosa in pioggia. E' inutile sottolineare che la neve sulla città e più in generale sulle pianure e coste siciliane, resta, anche in queste situazioni bariche, un fenomeno raro e comunque relegato a qualche ora. Ma passiamo alle cronache delle nevicate degli ultimi decenni.

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La prima vera nevicata del dopoguerra fu quella del marzo 1949 (dunque ancora più eccezionale dato il periodo). Il 4 marzo la stazione meteo dell'Osservatorio astronomico di Palermo, sito nel centro storico cittadino (tutti i dati termopluviometrici che fornirò saranno sempre di questa stazione), registrò una min. di 0,0°C. e tra il 4 e il 5 la neve ricoprì in più ripresela città. Dalle foto dell'epoca si può dedurre che caddero circa 3 cm di neve. Alcune foto del Giornale di Sicilia mostrano Via Roma e la stazione ferroviaria  della città, ammantate di neve.

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Ma fu il 56  a regalare il maggiore quantitativo di neve del secolo a Palermo. Tra l'altro l'ondata di gelo del 1956, fu una delle più intense del secolo scorso in Europa e mise in ginocchio l'intero continente dall'Inghilterra alla Grecia. Il 7 e l'8 febbraio la minimadi Palermo fu rispettivamente di 0,3 e 0,2°C, con una massima di appena 5,2 e 5,3°C. Le cronache dell'epoca, raccontano che la neve cominciò a cadere (dopo una prima spruzzata la mattina precedente), il tardo pomeriggio del 7 febbraio rivestendo ben presto tutta la città. Non so se questa neve pomeridiana restò fino al giorno dopo, quando altre e lunghe nevicate interessarono la città. Le foto scattate in quei due giorni ci mostrano una città completamente imbiancata; alcune di queste istantanee sono sicuramente molto  suggestive, tra le più belle ci sono quelle fatte alle barche dei pescatori ricoperte da alcuni centimetri di neve e bloccate nel porticciolo, sconvolto da grosse onde.

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Il gennaio 62 fu un mese da record sotto tutti gli aspetti. In meno di 31 giorni la temperatura passò dai 30°C del 3 gennaio ai 0,3°C. del 31, quando una intensa nevicata tornò ad avvolgere tutta la città.

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La neve ricomparve il gennaio successivo quando, tra il 23 e il 24 con una min. di 0,4°C caddero un totale di 24 mm. tra pioggia e neve.

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L'Osservatorio registra una minima di 0,5°. Si parla di una leggere nevicata all'inizio del mese, ma nè i quotidiani nè l'Osservatorio accennano al fenomeno. E' possibile che si tratti di qualche sporadica nevicata che ha interessato, per poco tempo, alcuni quartieri periferici della città.

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I palermitani dovettero aspettare ben 18 anni per rivedere la neve in città, ma l'attesa fu ricompensata da una delle più grosse(forse anche la più importante) nevicate del secolo. L'evento giunse qualche ora prima dell'alba dell'8 gennaio. Infatti dopo una giornata e una prima nottata all'insegna di forti temporali grandiniferi, che fecero calare notevolmente la temperatura, intorno alle 5 del mattino la pioggia cominciò a trasformarsi, sotto un potente fronte freddo di origine balcanica, in neve. Quella mattina i palermitani ed io che avevo solo 7 anni, ci svegliammo inconsapevoli che quel giorno sarebbe rimasto scolpito per sempre nella nostra memoria. Ricordo che quella mattina la neve cadeva giù fitta a larghe falde, depositandosi sui tetti , sulle strade, sulle macchine e sugli alberi, la situazione non cambiò fino alle 11 circa. Quel giorno furono registrati quasi 30 mm. di neve fusa e la temperatura fece segnare per una città calda come Palermo, una minima da brivido -0,5°C. La città acquistò sembianze nordiche, dal porto fino alle montagne tutto era ricoperto da alcuni centimetri di neve. Ben presto anche il traffico cominciò a rallentare, in una città coralmente a bocca aperta. Quella mattina molti non riuscirono neanche ad arrivare a lavoro, mentre i bambini costruivano improbabili pupazzi di neve. Già dai 150 metri di altezza la neve superava i 20 cm, spezzando alberi, cavi elettrici e telefonici.                                                                                                   L'intera Sicilia centro-occidentale rimase bloccata e al buio da una ondata di gelo, che per quantità di neve e minime raggiunte fu senza precedenti, quel giorno nevicò anche su Pantelleria. Molti paesi, dal palermitano al trapanese dal messinese all'ennese, restarono isolati per giorni interi. L'intero sud fu spazzato da una immensa tormenta. Alcuni comuni dell'Appennino meridionale furono coperti da tre metri di neve; i giornali dell'epoca ricollegandosi al sisma che aveva distrutto meno di due mesi prima l'Irpinia, parlarono di "Terremoto Bianco".

La situazione barica vedeva sull'Appennino meridionale e sulle isole, alla quota di 500 hPa, un forte flusso freddo settentrionale con un geopotensiale di circa 5340 metri ed una temperatura addirittura sotto inferiore ai - 40°C. Tornando a Palermo e a quell'8 gennaio, ricordo che dopo le 11la nevicata terminò e le prime schiarite fecero rapidamente salire la temperatura fino ad una massima di 6,5°C.,la neve cominciò a sciogliersi, ma ne rimase molta nelle zone più alte della città, fino alla mattina successiva, quando un'altra se pur meno abbondante nevicata, ricoprì il capoluogo siculo, per poche ore. Quel mese continuò a regalare sorprese e un'altra nevicata, questa volta serale, imbiancò per un po' una città, ormai quasi abituatasi alla neve. Inverni così, la città non ne visse più.

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Strano a dirsi, ma posso vantare a Palermo, una bella nevicata il giorno di natale 1986. Quel giorno mi trovavo fortunatamente a casa di una zia che si trova in un quartiere pedemontano della città (circa 100m s.l.m.). Dopo una notte temporalesca la neve cominciò a cadere intorno all'ora di pranzo e tranne una breve pausa la nevicata continuò fino alle 22 di sera. La neve era così abbondante da ricoprire completamente le auto posteggiate e tutto il resto. In realtà la bianca visitatrice non riuscì ad attecchire sul resto della città , nonostante cadde insistentemente tutto il giorno.

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Terza ed ultima nevicata degli anni 80 fu quella del 16 dicembre 1988, quando con un temperatura minima di 1°C, la neve fece una rapida comparsa sulla città (non più di un ora e non più di 2 cm).

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Gli anni 90 sono stati molto avari di neve (qualche spruzzata c'è stata, ma come quasi tutte le altre volte si è trattato di neve bagnata). L'unica vera nevicata è stata quella del 30/31 gennaio e 1° febbraio 1999. La neve cadde per ben tre volte; la prima il sabato sera del 30, regalando ai ragazzi palermitani che a quell'ora affollavano i locali, una bella sorpresa, ma fu solo una leggera nevicata. Il bello arrivò la mattina successiva, quando la temperatura scese a - 0,4°C. e la massima non salì sopra i 3,8°C. La nevicata come nell'81, cominciò all'alba, dando il cambio alla pioggia che cadeva già da qualche ora. La fata bianca verso le 7 scese giù fitta, imbiancando tutto, quasi come nell'81. Il parco cittadino della Favorita, sembrava un bosco scandinavo con gli alberi piegati dalla neve, ma ciò che mi colpì di più fu la spiaggia dei palermitani, Mondello. Sotto una fitta nevicata che rendeva fiabesco questo borgo marino, con palme che sembravano bianchi parallelepipedi, il mare molto più caldo dell'aria, produceva grosse quantità di vapore acqueo che formava grossi banchi di nebbia in rapido movimento sulla spiaggia bianca. Sembrava di stare in un fiordo norvegese, non dimenticherò più questa visione. Il giorno dopo sempre all'alba, un'altra se pur minore nevicata tornò ad imbiancare. Anche quella mattina la minima che, tranne nell'81 non era mai scesa sotto lo zero, segnò il terzo valore negativo di seguito, - 0,3°C. Da quel giorno la neve non ha più fatto la sua comparsa sulla città, ma il ricordo vive ancora in me.

STORICA CARTA DELL'8 GENNAIO 1981 CON LE ISOTERME A 850 HPA