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Tempeste Magnetiche
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Studi teorici e sperimentali hanno mostrato che l’aumento dell’intensità della corrente ad anello ha come conseguenza il verificarsi di forti e persistenti disturbi del campo magnetico terrestre che portano ad una diminuzione dell’intensità della componente orizzontale (H) del campo magnetico sulla superficie del pianeta. In questi periodi magneticamente perturbati, definiti come tempeste magnetiche, si manifestano pertanto delle variazioni del campo magnetico osservato in superficie che, pur essendo irregolari, presentano delle caratteristiche sistematiche nel loro andamento temporale. Generalmente, ma non sempre, la tempesta magnetica
inizia con un improvviso aumento, detto SSC (da Storm Sudden
Commencement), dell’intensità della componente
orizzontale H del campo magnetico terrestre. L’SSC, pur
essendo un fenomeno planetario può variare in latitudine e
tempo locale. Immediatamente dopo l’SSC (entro
un’ora) troviamo la fase iniziale della tempesta che ha
inizio con un repentino aumento dell’intensità
della componente orizzontale H che può, nell’arco
di 2-3 minuti, aumentare fino a 30 nT. È disponibile la registrazione in tempo reale dell’andamento delle componenti del campo geomagnetico registrate presso tre distinti osservatori geomagnetici permanenti (Castello Tesino (TN), L’Aquila e Lampedusa). Fonte: © INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia |
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