Islanda, salviamo le
balene
Il
Whale Watching è meglio
E’ arrivata in Islanda la nave ammiraglia
di Greenpeace, la “Rainbow Warrior”, in seguito
alla decisione del governo di riprendere la caccia alle balene. In una
conferenza stampa, tenutasi questa mattina a bordo della nave,
ormeggiata a Reykjavik, l’associazione ambientalista ha
offerto al governo un’opportunità di salvare la
propria reputazione e allo stesso tempo le balene
:
“Greenpeace chiederà ai propri sostenitori, 2,8
milioni di persone in tutto il mondo, di visitare l’Islanda e
scegliere l’ecoturismo, in cambio il governo deve fare marcia
indietro sul progetto di cacciare 38 balenottere minori, dichiarare che
non riprenderà più in alcun modo la cosiddetta
“caccia scientifica” e aderire al bando
internazionale sulla caccia alle balene” sostiene Domitilla
Senni, direttore di Greenpeace.
Il fatto che l’Islanda voglia giustificare come
“scientifica” questa caccia è un
suicidio dal punto di vista economico. Attualmente il “whale
watching” è il cuore di un’industria
dell’ecoturismo che è, nel paese nordico, seconda
solo alla pesca. Operano nel paese 12 compagnie di “whale
watching” per un giro d’affari di 8,5 milioni di
dollari nel 2001: i turisti sono principalmente tedeschi e americani,
seguiti da inglesi, svedesi e danesi. Greenpeace sottolinea come siano
già molti i turisti che stanno cancellando i viaggi in
Islanda a causa della caccia alle balene.
Il giro d’affari della caccia alle balene negli anni
1986-’89, anno nel quale è stata bloccata,
è stato di appena 3-4 milioni di dollari.
“Non si capisce a chi debbano vendere la carne ed il grasso
di balena, visto che anche in Giappone il mercato è in
crisi- si domanda Senni il fatto che questi grandi mammiferi marini
vadano cacciati per salvaguardare gli stock di merluzzi non ha poi basi
scientifiche”.
La “Rainbow Warrior” si è battuta contro
la caccia alle balene in Islanda nel suo viaggio inaugurale, nel 1978,
quando la balenottera azzurra, il più grande mammifero al
mondo, era sull’orlo dell’estinzione. Oggi 7 dei 13
grandi cetacei sono in pericolo, mentre gli altri si stanno riprendendo
dal precedente sovrasfruttamento.
Lo scopo del tour della nave in Islanda, che inizia domani,
è il dialogo con la popolazione locale ed il sostegno alla
pressione che già esiste nel paese contro la caccia. Se la
reazione internazionale non si facesse sentire, la caccia commerciale
alle balene rischierebbe di riprendere su larga scala.
la specie non e' in pericolo. : www.greenpeace.it
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