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Nella notte artica 'vola' la ricerca polare italiana

 

 

È durato cinque giorni il volo del pallone stratosferico lanciato dalla base ‘Dirigibile Italia' del Cnr a Ny-Alesund, nelle isole Svalbard, nell'ambito del progetto Pop' (Polar observation platform), con l'obiettivo di fornire dati sulla circolazione delle zone artiche nella stagione invernale.

Il pallone ha sorvolato a una quotadi 32 chilometri di altezza il mare di Barents e parte del  mare di Kara, mantenendo una traiettoria in direzione est per un tempo mai raggiunto finora, a tali quote e nel particolare periodo dell'anno della ‘notte artica'.

Ampia la soddisfazione del gruppo di ricerca coinvolto nel lancio: il volo del  pallone - oltre 2.500 metri cubi di volume gonfiati a elio - ha confermato l'esistenza di una circolazione stratosferica  circumpolare durante l'inverno, finora prevista solo a livello teorico a queste quote e a queste latitudini. Il buon esito della missione, inoltre, ha dimostrato la fattibilità di esperimenti scientifici di astrofisica, cosmologia e fisica fondamentale utilizzando palloni stratosferici, usati di solito nella stagione estiva, anche nelle vantaggiose condizioni di totale e prolungata oscurità e con temperature estreme tipiche dell' inverno polare.

"La campagna che, anche grazie al supporto del personale e delle strutture Cnr, è stata svolta in condizioni ottimali", ha affermato l'astrofisico Paolo de Bernardis del dipartimento di Fisica di Roma ‘La Sapienza', presente a Ny-Alesund. "Consideriamo questo esperimento un inizio molto promettente di un'attività di monitoraggio delle condizioni stratosferiche che deve essere necessariamente ampliata, per esempio prevedendo lanci settimanali di palloni più grandi e in grado di volare più in alto, così da ottenere la completa circumnavigazione del Polo Nord e verificare la durata del vortice polare".

Con de Bernardis c'erano Silvia Masi sella Sapienza, Steven Peterzen dell'Istar (International science technology and research di Pagosa Springs, Colorado), Emiliano Liberatori (Unità  di coordinamento della ricerca polare 'Polarnet' del Cnr) e colleghi di Awipew, la base di ricerca franco-tedesca nella regione artica, e King's bay, l'ente norvegese che sovraintende all'organizzazione della zona di ricerca di Ny-Alesund.

La stazione ‘Dirigibile Italia', da cui la missione ha preso il via, rappresenta un importante punto di riferimento per diversi gruppi nazionali e internazionali impegnati in ricerche nelle aree polari. La sua gestione è affidata all'Unità operativa di supporto ‘Polarnet', istituita nel 2006 dal Dipartimento ‘Terra e ambiente' del Cnr con funzioni di promozione, coordinamento e di gestione delle attività svolte dall'Ente nelle zone artiche e antartiche.

Fonte: Paolo De Bernardis , Gruppo G31 Cosmologia Sperimentale, Dipartimento di Fisica dell'Università "La Sapienza", email paolo.debernardis@roma1.infn.it