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LA CURIOSITA’ Concluso il raid «Ural»
Oltre 12 mila chilometri
inseguendo la storia
del misterioso Rasputin


Oltre 12mila chilometri di emozioni, suggestioni e avventura sulle orme del misterioso Rasputin. Si è concluso il raid «Ural 2002», l’ultima spedizione dei due temerari cormonesi Adalberto Buzzin e Thomas Tonicello. Accompagnati dai fotografi Franco Paron, Alessandro Castiglioni, Alberto Pozzi, dal medico Pierangelo Favero e dall’operatore Luciano Bovina hanno attraversato l’intera Siberia: lasciata l’Italia, il viaggio si è snodato attraverso l’Austria, la Slovacchia, la Bielorussia e la Russia per raggiungere quindi gli Urali e Ekaterimburg, in piena Siberia. «Dopo una sosta tecnica a Minsk, capitale della Bielorussia, siamo arrivati a Mosca proprio nelle ore in cui i ceceni facevano irruzione nel teatro Dubrovka. Sono stati momenti difficili - sottolinea Buzzin -. Lasciata Mosca, abbiamo raggiunto gli Urali, percorrendo 1777 chilometri di strade e sentieri tutti ghiacciati: non è stato facile guidare auto rigorosamente di serie e con la trazione soltanto sulle ruote anteriori su quelle piste di... pattinaggio».
Il momento più importante l’arrivo a Pokrovoskoe, il villaggio di Rasputin santone, avventuriero, mago, profeta. «Là sembra che il tempo si sia improvvisamente fermato - continua Buzzin -. C’è tanta povertà ma quei popoli hanno una grandissima dignità: inoltre sono molto ospitali. Meno hanno e più danno. Siamo stati davvero bene. Suggestive anche le visite nei vari monasteri sparsi nella Siberia e ormai dimenticati da tutti».
Un ricordo, un’istantanea del viaggio? «Ci è rimasta nella mente l’immagine delle anziane donne lungo le strade gelate della Siberia che aspettano anche 10 ore in piedi per vendere un chilogrammo di mele o di funghi per un dollaro appena».
Nemmeno il tempo di tirare il fiato dopo il raid «Ural 2002» e i due cormonesi stanno già pensando alla prossima avventura: attraversare la Cina da ovest a est con automezzi speciali, tenuti rigorosamente top secret. Il progetto, naturalmente, è ancora in embrione ma potrebbe concretizzarsi già il prossimo anno. Dopo la spedizione Venezia-Tokio, il tour in Islanda e la Transiberiana ecco la Cina con il suo fascino, le sue sorprese, le sue contraddizioni. Ma Buzzin non vuole svelare altri particolari: anticipa soltanto che verranno utilizzati dei mezzi che renderanno la spedizione cinese una vera e propria avventura.