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Bollettino del buco dell'ozono sopra la zona antartica

 

 

Dalla metà di agosto, il buco dell'ozono sull'Antartico ha raggiunto la dimensione di circa 10 milioni di chilometri quadrati, più o meno la stessa misura dell'Europa, e si stà ancora allargando. Dovrebbe raggiungere la massima estensione durnate il mese di settembre, secondo il monitoraggio dei satelliti ESA (European Space Agency).

Solo nel periodo 1996-200 si erano registrati buchi dell'ozono così vasti. lo SCIAMACHY (Scanning Imaging Absorption Spectrometer for Atmospheric Chartography) Envisat ha il compito di monitorare i livelli globali di
ozono da metà del 1995, che i precedenza erano misurati dal GOME (Global Ozone Monitoring Experiment) a bordo dell'ERS-2. I dati forniti dall'Agenzia Spaziale Europea ESA sono parte del consorzio PROMOTE
(PROtocol MOniToring for the GMES Service Element) formato da più di 30 partners di 11 paesi, che include anche il Royal Dutch Meteorological Institute (KNMI), naturale erede del precedente TEMIS (Tropospheric
Emission Monitoring Information Service).

Per elaborare delle previsioni sullo strato di ozono e i raggi ultravioletti, i dati del satellite vengono combinati con quelli meteorologici e le analisi dei venti. Sono stati usati anche dalla World Meteorological Organisation (WMO) per compilare il loro Antarctic Ozone Bulletin, regolarmente aggiornato.

Monitorare costantemente lo strato atmosferico di ozono è molto importante perché protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette. È molto sensibile alla presenza di certe sostanze chimiche presenti nell'atmosfera come il
cloro, che si forma da inquinanti prodotti dall'uomo come i ben noti clorofluorocarburi (CFC), attualmente banditi dal Protocollo di Montreal, ma che in passato erano largamente utilizzati per gli aerosol e i frigoriferi. Di per sé, i CFC sono inerti, ma l'azione dei raggi ultravioletti li rende altamente reattivi all'ozono.

Le dimensioni del buco nell'ozono antartico sono determinate dalla variazioni meteorologiche locali. Durante l'inverno, la massa atmosferica sopra l'Antartico "dialoga" con l'aria soffiata dai venti del "vortice
polare", che provocano l'abbassamento delle temperature e la formazione di nuvole stratosferiche contenenti cloro. Quando arriva la primavera, l'azione della luce solare provoca la formazione di radicali altamente
"ozono-reattivi" che rompono le molecole di ozono in singole molecole di ossigeno. Una sola molecola di chlorine può rompere migliaia di molecole
di ozono.

Immagine ozone-south-pole-forecast: la mappa dell'ozono totale assimilato è stata realizzata l'1 settembre 2005 dal Royal Dutch Meteorological Institute combinando i dati risultanti dall'analisi dei venti con le osservazioni dirette relative allo strato di ozono fornite dall'European Centre for Medium Range Weather Forecasts - ECMWF) e i dati forniti dallo SCIAMACHY, lo strumento atmosferico a bordo di Envisat. Credits: KNMI/ESA.

Istituzioni correlate all'articolo:

KNMI
http://www.knmi.nl/
ESA GMES Service Element project PROMOTE
http://www.gse-promote.org/
SCIAMACHY
http://www-iup.physik.uni-bremen.de/sciamachy/
World Meteorological Organization
http://www.wmo.ch/

 

Fonte ECPlanet    www.giornaletecnologico.it