Lo scioglimento dei ghiacciai innalza i mari di
più di un centimetro ogni anno
Il nostro è un pianeta a gravità variabile:
ovunque ci sia uno spostamento di masse, la forza di attrazione verso
il centro della Terra cambia. E negli oceani si sta registrando una
diminuzione, lenta ma costante, attribuibile all'aumento dell'acqua che
proviene dall'Antartide e dalla Groenlandia. I dati sono di due
satelliti, Grace e Champ, che sorvegliano il campo di
gravità della Terra a 400 chilometri di altezza, e l'analisi
è del team del professor Roberto Sabadini, direttore del
dipartimento di Scienze della Terra all'Università Statale
di Milano.
Molto probabilmente, Grace e Champ registreranno anche i cambiamenti
della gravità terrestre provocati dagli spostamenti delle
zolle tettoniche a causa del sisma che ha devastato l'Oceano Indiano.
Ma intanto ci
forniscono i primi dati precisi sull'innalzamento dei livelli dei mari.
"Sciogliendosi - spiega il professor Sabadini - i ghiacciai rilasciano
enormi masse di acqua. Noi calcoliamo che mediamente, ogni anno,
l'Antartide immette negli oceani tanta acqua da innalzare i mari di 0,8
millimetri e la Groenlandia di 0,4". Non è affatto poco,
come potrebbe
sembrare: anzi, è una modifica grande, "tanto da alterare
l'effetto della gravità negli oceani, nelle grandi aree
continentali e, alla fine, in tutto il pianeta".
Il significato di questo innalzamento dei mari è ancora
tutto da valutare e per il professor Antonio Navarra, climatologo
dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, "bisogna ancora
verificare se questo ritmo di
scioglimento è da considerarsi normale all'interno dell'era
interglaciale che la Terra sta attraversando". L'articolo che descrive
lo studio del professor Sabadini sarà pubblicato a breve
sulla rivista "Journal of Geophysical Research". Questa notizia
è stata diffusa dall'agenzia "ZadiG".
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
Università degli Studi di Milano
http://www.unimi.it/
Fonte
ECPlanet www.giornaletecnologico.it
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