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Laggiù soffia

 

 

Il Leviatano biblico, il "pesce" the inghiotti il profeta Giona, il Pesce Cane di Pinocchio, Moby Dick... Da sempre, i grandi, maestosi mammiferi marini hanno colpito l'immaginazione dell'uomo. Questi strani e magnifici esseri capaci di raggiungere i 30 metri di lunghezza e molte tonnellate di peso, sono stati considerati, per secoli, degli immensi magazzini di grasso, carne, ossa, ambra grigia, spermaceti per popolazioni in continua ricerca di cibo e di guadagno.
Per secoli fiocine, arpioni, raffi e cannoni hanno perseguitato, in tutti i mari del globo, le inoffensive e stupende creature. Da qualche decennio però, grazie all’azione costante e paziente degli ambientalisti, la persecuzione ai loro danni si è andata placando fino all'ottenimento della moratoria mondiale alla loro caccia, sebbene qualche paese provi ogni anno ad ottenere delle scappatoie. E, in molti casi, specie che sembravano gia condannate all'estinzione, hanno ricominciato a riprodursi.




Balenottera azzurra

E le più recenti ricerche hanno addirittura fatto scoprire, nel nostro Mediterraneo, del quale si pensa di conoscere ormai quasi tutto, nuclei di balenottere comuni, la seconda più grande specie di balena al mondo, che non solo vi si alimentano, trovando una disponibilità di cibo prima sconosciuta, ma addirittura vi si riproducono, offrendo spettacoli fantastici agli appassionati di whale watching che da numerosi porti si recano nelle aree più frequentate da questi bestioni, attivando una forma di turismo impensabile ancora pochi anni fa. I luoghi più famosi sono il Santuario dei Cetacei del Mar Ligure, creato anche per opera del WWF, o la zona di mare attorno alle isole Pelagie dove le balenottere si danno convegno per scorpacciate di gamberetti.

Il fatto che la riunione della Commissione Baleniera Internazionale si tenga quest'anno, per la prima volta nella sua storia in Italia, a Sorrento, e un giusto e meritato riconoscimento all'opera che, in questo settore, il nostro Paese ha esplicato, votando sempre in favore della protezione dei cetacei e schierandosi con le nazioni più avvertite e sensibili contro quelle, per fortuna poche, che in nome di ambigui criteri di ricerca scientifica, vogliono continuare ad uccidere questi animali, rifornendo il mercato delle ghiottonerie distruttive e illegali.
Ma non si creda che, vietando la loro cattura e uccisione, le balene siano in salvo: ci sono ancora troppe reti derivanti in cui restano intrappolate, troppe eliche che le feriscono, troppi scarichi inquinanti, troppo disturbo causato da gite turistiche non controllate.

Ma il percorso e ora avviato e noi del WWF, che 1'abbiamo da tempo indicato e aperto, saremo come sempre in prima fila, insieme alle altre associazioni per innalzare barriere sempre più solide in loro difesa

di Fulvio Pratesi
Presidente WWF italia
www.panda.org