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Invecchiamento delle acque profonde nell'oceano artico e nel mare di Groenlandia, evidenziato da variazioni chimico-fisiche

 

 

Negli ultimi anni, nell'ambito degli studi sui cambiamenti globali e sulla variabilità climatica, è emerso che variazioni nell'ambiente artico possono avere ripercussioni sulla circolazione oceanica e sul clima. Nell’Oceano Artico e nel Mare di Groenlandia avvengono i più importanti processi di formazione di acque profonde per l'emisfero settentrionale. Uno studio della variabilità degli scambi tra Oceano Artico e Atlantico, attraverso i cosiddetti Mari Nordici (di Groenlandia, Islanda e Norvegia), risulta perciò di fondamentale importanza per quantificare l'intensità di rinnovo delle acque profonde e per verificarne gli effetti sul clima. A questo scopo, nell'ambito del progetto europeo VEINS (1997-1999) sono stati monitorati gli scambi di masse d'acqua che avvengono tra i due oceani e le loro principali caratteristiche idrologiche.

Lo studio qui presentato è stato condotto nello Stretto di Fram che rappresenta, per la sua estensione (600 km) e profondità (2600 m), il più importante collegamento tra l’Oceano Artico e i mari Nordici, ed è l'unica zona dove possono avvenire scambi di masse d'acqua profonde.
Nel corso di crociere oceanografiche estive, condotte dal 1997 al 1999 lungo un transetto Nord-Sud attraverso lo stretto di Fram, sono state rilevate variazioni significative nelle caratteristiche chimiche e fisiche delle acque di fondo e nella direzione e intensità dei flussi tra bacino artico e Mari Nordici. Un aumento di temperatura è stato riscontrato sia nelle acque profonde a sud dello stretto (GSDW, 0.028 °C) che in quelle a nord (EBDW, 0.019 °C). L'aumento nella parte meridionale (GSDW) è in accordo con il graduale riscaldamento delle acque del mare di Groenlandia rilevato nel corso di studi precedenti. L'aumento rilevato a nord, nelle acque artiche (EBDW) costituisce un fatto nuovo e suggerisce che importanti cambiamenti stiano coinvolgendo anche l'interno dei bacini artici, in cui le informazioni sono tuttora scarse e discontinue. Queste variazioni di proprietà fisiche sono accompagnate da una diminuzione di ossigeno disciolto (-10.2 µM per GSDW e -6.6 µM per EBDW) e da un aumento della concentrazione di nutrienti (+1.3 µM azoto inorganico per GSDW, +0.7 µM azoto inorganico per EBDW).

Le variazioni riscontrate sembrano indicare un progressivo invecchiamento delle acque profonde dovuto, in parte alla diminuita convezione invernale e in parte a variazioni nella circolazione profonda che hanno determinato il flusso di acque più vecchie da aree diverse dei bacini artici. Questi risultati suggeriscono, quindi, un importante e complesso cambiamento nello schema della circolazione generale delle acque profonde.


Marina LIPIZER, Giuseppe CIVITARESE, Anna LUCHETTA, Bianca Rosa GUERRA
CNR – Istituto Talassografico, Trieste