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Il caldo passato dell'artico


 

Acex ossia "The Artic Coring Expedition", un team scientifico internazionale che riunisce studiosi di otto nazioni diverse, ha compiuto delle perforazioni sotto il letto dell’Oceano Artico e prelevato, scavando fino a 4,260 piedi di profondità, parti della dorsale oceanica di Lomonosov.
Si tratta della maggiore catena montuosa sottomarina dell’Oceano Artico alta 800 metri sotto il livello del mare lunga quasi 2.000 chilometri che divide l’ Artico a metà: dalla Siberia all'estremità nord-occidentale della Groenlandia.

I campioni prelevati contenevano fossili di alghe risalenti al palaeocene-Eocene, periodo geologico caratterizzato da un clima piuttosto caldo e da alte dosi di carbonio presenti nell’aria e nel mare responsabile di aver creato un effetto serra naturale.

I fossili scoperti sembrano quindi dimostrare che 55 milioni di anni fa questa zona era interessata da un clima sub tropicale ed era, per questo motivo, ricca di piante e animali. L’acqua in cui flora e fauna vivevano aveva una temperatura pari all’acqua di mare che si può trovare a New York nel mese di Agosto. Le alghe fossilizzate si pensa vivessero a circa 20 C°, una temperatura ben lontano da quella odierna che è di -1,5 C°.

Il professor Jan Backman dell’Università di Stoccolma, che faceva parte della spedizione, sostiene che in seguito a questi ultimi ritrovamenti dovrà essere riconsiderata l’intera storia dell’Oceano Artico.
Gli scienziati impegnati in questo studio si incontreranno in novembre all’Università di Brema per esaminare tutti i dati raccolti.

di Chiara Angeloni
fonte : www.mareinitaly.it