Gli iceberg sono degli immensi
blocchi di ghiaccio d'acqua dolce di origine continentale, staccatisi
dalle barriere di ghiaccio dell'Artide (Groenlandia) o dell'Antartide.
I primi misurano, in media, 1.500 m di spessore e possono pesare fino a
1 milione di tonnellate. I secondi, spessi in media 2.550 m , sono
più lunghi e ancor più pesanti.
Le masse glaciali polari, appesantite con il continuo apporto di neve,
scendono dalle montagne e dagli altipiani a velocità
variabili, secondo i casi, da pochi centimetri fino a 30 metri al
giorno. Arrivando sulla costa, proseguono nel mare la loro corsa,
spingendo verso il largo la coltre di ghiaccio. Quando la bianca
piattaforma ha raggiunto una certa distanza dalla riva, si spezza per
effetto del suo stesso peso. Questi pezzi costituiscono gli iceberg.
Poiché la loro densità è di poco
superiore a quella dell'acqua, generalmente gli iceberg emergono dal
livello del mare soltanto per il 15% circa del loro volume
cioè per un ottavo della loro massa totale. Gli iceberg
più grandi possono raggiungere una superficie di oltre
30.000 chilometri quadrati e, per dare un'idea delle dimensioni, basta
pensare che la Sardegna ha una superficie di circa 24.000 chilometri
quadrati. Se restano in acque molto fredde gli iceberg hanno una vita
media di quattro anni ma se la temperatura supera i 5° C si
sciolgono in pochi giorni. Si calcola che ogni anno dalla sola
Groenlandia si stacchino circa 15.000 iceberg, che possono giungere,
specie d'estate, ad una latitudine inferiore a 40° nord e sud.
Per questo motivo costituiscono un serio pericolo per la navigazione,
basti pensare al disastroso naufragio del Titanic, nel 1912.
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