Gianluca Ratta: a piedi e zampe
C'è chi ama
viaggiare in auto, chi in moto; chi ma percorrere chilometri in sella
ad una bicicletta e chi come me ama la vita in camper. Ma nella mia
esperienza di viaggiatore non mi era mai capitato di trovare chi ama
viaggiare percorrendo migliaia di chilometri a piedi. Si migliaia.
Sembra quasi impossibile ma Gianluca Ratta, un ragazzo
trentenne di Torino fa proprio questo. Viaggia, insieme alla sua fedele
compagna di viaggio Shira ( una stupenda cagnetta trovata durante il
viaggio in Sicilia) su e giù per l'Italia, la Svizzera,
L'Austria la Germania e la Polonia (e scusatemi quelli che ho
dimenticato) Il 01/01/03 partiranno poi per un'impresa che sicuramente
entrerà nel guinnes dei primati: il giro d'Europa,
ovviamente a piedi.
In cammino in Austria |
"Il viaggio, per me, (spiega Gianluca) è andare, arrivare e
ripartire dove voglio con le mie sole forze (ora condivise con Shira).
Inizio ad emozionarmi già durante i preparativi, quando apro
l'Atlante Geografico e mi guardo i diversi territori, ma non mi basta.
Tutti i km che abbiamo percorso insieme mi rimarranno a lungo sotto i
piedi, nel cuore ed in testa. Ciò che ho voluto vedere,
sentire ed ascoltare, mi danno la gioia di vivere, di sentirmi
protagonista della mia vita, pur beccandomi etichette d'ogni tipo !. Il
coraggio incute timore, e l'ho notato negli occhi della gente, quando
mi fanno le domande che rispecchiano le loro paure, del tipo: "e per i
soldi come fai ?, e per il mangiare ?, e per il dormire ?, ma pensi di
fare questa vita per sempre ?, ed altre ancora che vanno ad aggiungersi
ad un vasto elenco.Camminando hai sempre più la conferma che
le sicurezze te le crei dentro di te, custodite o sfogate in un pianto,
in un sorriso, e condivise con chi è in movimento (e qui ci
stà tutto l'elogio mio per chi viaggia, in qualsiasi modo).
Io e Shira abbiamo camminato sotto la Luna che ci illuminava la strada
e le montagne, che in alcune Regioni, come la Sardegna, sono vere
è proprie sculture; Noto le formiche che ci tagliano la
strada, la fretta nei movimenti della gente. Hanno tutti una gran
fretta di stare bene. Camminare sotto la neve nelle foreste, o con il
vento contro, trovare rifugio dappertutto, perché la natura
ti può offrire da mangiare, da bere, ed un riparo. Ho avuto
il coraggio di abbandonare una vita che non mi apparteneva, e sono solo
felice quando cammino, anche se a volte esagero con i km. La strada mi
manca. Dividi i pensieri dal corpo, e far conciliare entrambi, non
è semplice.
E' tutto un movimento, vesciche e calli permettendo !"
Gianluca e Shira |
Nel 2000 Gianluca ha percorso il Giro d'Italia a
piedi (7634 km in 203 giorni effettivi di cammino e 3 paia di scarpe
consumate) partendo il 1/01/2000 da Genova, percorrendo il perimetro
dell'intera penisola e rientrando a Genova il 12/09/2000;
Il 18/09/2000 è partito da Palermo per coprire l'intero
perimetro della Sicilia ed è rientrato a Palermo
il 21/10/2000. E' in questo viaggio, a Marza (Ragusa) che ha trovato
Shira (era stata abbandonata) che poi diventerà l'unica sua
compagna di avventura.
Shira sul Moncenisio |
Sempre nel 2000 ha anche percorso il perimetro della Sardegna partendo
da Cagliari il 26/10/2000 ed arrivando sempre a Cagliari il
5/12/2000.
Nel 2001 l'avventura si è spostata lungo l'arco Alpino,
sempre a piedi e a zampe (1566 km in 41 giorni effettivi di cammino ed
1 paio di scarpe consumate) partendo da Muggia (Trieste) il 1/06/2001
ed arrivando nel Principato di Monaco il 9/08/2001 attraversando 19
Passi e Colli Alpini (Stelvio, Gran. S.Bernardo, Piccolo.S.Bernardo,
Iseran, Moncenisio, Monginevro, Izoard, Vars, Bonette -2862 m-, ecc.).
Nel '2002 il Giro della Svizzera e dell'Austria
(3614 km in 88 giorni effettivi di cammino, 1 paio di scarpe consumate
e 2 tubetti di crema per i polpastrelli di Shira) partendo da Ginevra
il 1/01/2002 attraversando 26 Capoluoghi di Cantone in
Svizzera, 10 Capoluoghi di Regione in Austria e sconfinando a
Bratislava (Slovacchia), Jestetten (Germania), Vaduz (Liechtenstein),
Province di Verbania, Como e Sondrio ed arrivando a Ginevra il
9/05/2002.
"In quest'ultimo giro a piedi, io e la mia compagna di viaggio Shira,
abbiamo percorso 3614 km in 88 giorni effettivi di viaggio, tenendo una
media giornaliera di 48 km, e punte di 63. Io ho consumato un intero
paio di scarpe, che andranno nel mio piccolo museo personale insieme
alle altre cinque paia consumate nei viaggi precedenti, oltre al diario
che redigo ad ogni viaggio durante il percorso. Ho già inviato, (continua Gianluca) la
documentazione necessaria al comitato dei Guinnes dei primati e la loro
risposta è stata positiva e molto interessata. Ma tornando
al mio ultimo viaggio, in ogni città ho sempre come punto di
riferimento i municipi o i comuni, ai quali richiedo un foglio di
passaggio con la firma di un responsabile per attestare su carta la mia
presenza e quella di Shira. All'estero la stampa ci ha dedicato molta
attenzione, così come la televisione e la radio,
specialmente in Austria e Svizzera, mentre poca ce ne rivolge la stampa
della mia città, Torino e questo mi dispiace. In Italia mi
chiamano "il Forrest Gump italiano", mentre all'estero l'attenzione
rivolta alla mia persona è più comprensiva verso
quello che faccio, senza etichette".
In cammino, sotto la neve, in Austria. |
"Prima di partire per ogni
viaggio, come detto prima, delineo il percorso su cartine topografiche,
dopodiché lascio che il viaggio sia una continua
sorpresa.Cammino perché è il mio modo di essere e
mi piace moltissimo farlo.
Durante i nostri viaggi, riassumo sempre per iscritto gli incontri con
persone, animali, paesaggi e sensazioni, come camminare in qualsiasi
condizione morale e climatica. Non voglio dimenticare nulla)
"Quando viaggio a piedi, percorro sempre strade asfaltate,
così da poter spingere e trainare il carrello sul quale
carico tutto il mio materiale: tenda, zaini e sacchi a pelo. Spesso
abbiamo dormito all'aria aperta, in qualunque condizione climatica, al
gelo, o sotto la pioggia, ma altrettanto spesso siamo stati accolti con
grande ospitalità in casa della gente, e questo è
uno degli aspetti più gratificanti del viaggio, una bella
esperienza a livello umano, che si mescola all'incontro di italiani
durante il nostro cammino, ai quali stringo sempre la mano,
perché fiero di essere italiano". "Qualche tempo fa ho
chiesto di poter avere un riconoscimento da parte del Presidente della
Repubblica, ma sono stato rifiutato per due volte e questo mi ha deluso
e mi ha fatto male, ma non dispero. Quello che faccio è il
mio modo di vivere la vita a contatto con la natura più
vera, anche sotto la pioggia o sotto la grandine, e svegliarsi nei
boschi e vedere gli animali selvatici per la strada è
meraviglioso. Per fare certe scelte, come quella che ho fatto io e
quindi lasciare il lavoro e lo stipendio fisso, ci vuole molto coraggio
e determinazione, ma so per certo che facendo quello che si sente
davvero, i frutti prima o poi arrivano. Certo oltre alla forza di
volontà servono anche gli sponsor che mi hanno sostenuto con
l'equipaggiamento e la fiducia. Per quest'ultimo viaggio mi hanno
sponsorizzato la Ferrino, la Lizard, la Kodak, la Epson e Animalandia
si è occupata di sponsorizzare Shira con delle crocchette
energetiche".
Cappellini e le scarpe consumate |
Per il
prossimo anno, come già anticipato prima, Gianluca e Shira
hanno in progetto di partire il 1° gennaio per il giro
d'Europa, con partenza da Torino, la sua città
natale, per arrivare a Londra nel giro di sette anni,
includendo nel tragitto 29 stati, (permessi permettendo) come
la Russia, l'Islanda, l'Irlanda ed il Regno Unito. "Spero che nel
prossimo viaggio", conclude Gianluca, "possa trovare la stessa
ospitalità che ho trovato in Svizzera, in Germania o in
Austria, dove in tanti comuni ci hanno fornito una casa per dormire e
il vitto. L'aspetto più bello è quando,
all'estero trovi una ospitalità e una
disponibilità che in patria non riesci a trovare, e questo
ti riempie il cuore e ti dona la forza che tuo Paese non vuole darti
perché molto indifferente".
Certo, un modo veramente unico di praticare il turismo (se cosi lo
possiamo chiamare) perché più che turismo
Gianluca vive un'esperienza che lo porta ad essere tutt'uno con il modo
che lo circonda, con la natura, con la gente che incontra e i paesi che
attraversa. Noi nelle nostre città riusciamo a fare lo
stesso?
Il suo modo di vivere mi ha fatto venire in mente
una vecchia canzone scout
che diceva:" Voglio girare il mondo anche se la gente ride,
anche se tutti quanti mi consigliano di restare,
e voglio andarmene via, proprio perché secondo loro
dormire sotto le stelle, vuol dire solo sentir freddo.
Per chi volesse contattare Gianluca e Shira ecco l'indirizzo : izoard7@libero.it
www.arctictravel.it
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