Montreal, 7
dicembre 2005 - Gli inuit, i popoli tradizionali del grande Nord, hanno
denunciato gli Stati Uniti alla Commissione interamericana dei diritti
umani di Washington, organismo giuridico dell'Organizzazione degli
Stati interamericani, per il massacro culturale e la minaccia fisica
alla sopravvivenza dei popoli artici dovuta ai cambiamenti climatici
provocati dall'inquinamento industriale.
Se non verranno intraprese azioni di taglio alle emissioni dei gas
serra, come previsto dal Protocollo di Kyoto, che il governo americano
si è "criminalmente" rifiutato di sottoscrivere, le
tradizioni ma anche
l'ambiente fisico del profondo nord sono destinati a sparire nel corso
di un secolo.
Lo hanno annunciato oggi alla Conferenza mondiale sul clima i
rappresentanti della Conferenza, specificando che i pronunciamenti
della Commissione costituiscono una vera e propria fonte di diritto,
riconosciuta a livello internazionale.
In sostanza, i popoli eschimesi chiedono "misure concrete adesso" e
"non soldi", come ha specificato il rappresentante della Conferenza
circompolare Paul Crowley. "Gli Inuit- ha spiegato - non chiedono soldi,
ma chiedono che gli Stati Uniti mitighino l'effetto dannoso dei
cambiamenti climatici".
Vale a dire, ridurre l'effetto serra che è provocato
dall'industria.
Per la prima volta (era ora, ndr), un intero popolo ha avuto il
coraggio di sottoporre gli Stati Uniti a un giudizio di tipo
legale-morale sul loro operato (criminale) nel campo delle politiche
ambientali.
A quando il processo ?
Questa notizia è stata pubblicata dal quotidiano "Il Resto
Del Carlino".
Fonte: dal
quotidiano "Il Resto Del Carlino".
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