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Le balene non vincono

 

 

Giugno 2005

Nel giugno 2005 si è tenuto l'incontro annuale della Commissione Baleniera Internazionale (IWC) a Ulsan, Corea del Sud. Come già successo in passato, sono stati cinque giorni di stallo e di veti politici incrociati in cui non si è fatto alcun passo avanti per la conservazione della specie e non si è riusciti a fermare la "caccia a fini scientifici" del Giappone.

Benché battuto su tre importanti questioni, questo Paese ha annunciato la volontà di aumentare le operazioni nelle acque antartiche con la previsione di catturare 50 balenottere azzurre, 50 capodogli e 850 balenottere minori (raddoppiando la quota per questa ultima specie). 

Quest'anno, gli Stati schierati in favore della conservazione erano una risicata maggioranza, mentre continua ad aumentare il numero di quelli che appoggiano la caccia ai cetacei. Molti di questi ultimi entrano nell'IWC con l'aiuto del Giappone e di conseguenza ne sostengono le posizioni. Il tentativo del Giappone di abolire il Santuario delle balene dell'oceano Australe è andato a vuoto, ma stesso destino ha avuto la proposta, avanzata da Argentina, Brasile e Sudafrica, di istituirne uno nell'Atlantico meridionale.

Se l'anno prossimo il blocco pro­caccia ai cetacei riuscirà a prevalere, quasi certamente si adopererà per limitare il campo di azione dell'IWC, abolendo il comitato che si occupa di questioni non strettamente attinenti alla caccia vera e propria ma fondamentali per la sopravvivenza dei cetacei, come le collisioni con le imbarcazioni, la cattura accidentale negli attrezzi da pesca (bycatch), i cambiamenti climatici.

Poi si passerà a depennare dal programma dei lavori l'osservazione dei cetacei per fini commerciali (whale watching), i santuari e altre questioni ambientali e sanitarie. A questo punto occorre che tutti i governi del mondo che hanno a cuore la conservazione prendano l'iniziativa di riformare e rafforzare la Commissione Baleniera, contemplando la possibilità di lanciare una conferenza diplomatico-ministeriale che si occupi dei temi chiave dell'IWC. Solo con un rinnovamento netto, un trattato risalente al lontano 1946 potrà entrare davvero nel 21° secolo.

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