Una gran bella notizia quella che è
arrivata oggi dall’IWC visto che riguarda uno dei temi
più importanti per la tutela dei “giganti del
mare”:
Con 30 voti a favore, tra cui l’Italia,
19 contrari e 2 astenuti i delegati hanno ribadito la
necessità di mantenere lo “status quo”
del Santuario delle Balene dell’Oceano Meridionale, una delle
più grandi aree marine protette creata nel 1994
appositamente per la tutela dei cetacei come Balenottera azzurra,
Megattera, Balena franca australe e Capodoglio. Il Giappone, con il suo
schieramento di paesi “amici” da anni cerca di
mettere in discussione la funzionalità del Santuario
nonché le modalità di gestione, e arrivare
addirittura a cancellarlo: l’intento è quello di
poter tornare a cacciare le balene fin nel cuore delle loro aree di
riproduzione e di alimentazione adducendo anche la necessità
di dover spingere la ricerca scientifica nelle acque antartiche. Il
dibattito si riproporrà tra 10 anni, come prevedono le
regole dell’IWC.
“Con il primo voto di stamani si è ribadita
l’importanza e la sempre crescente necessità di
fare dei Santuari una realtà per la conservazione
– ha dichiarato Massimiliano Rocco,
responsabile Programma Specie del WWF Italia – Nonostante i
mari siano protetti per il solo 0,5% della loro superficie, i santuari
sono un pilastro per la salvaguardia dei cetacei e per lo sviluppo di
quelle numerose attività economiche alternative come il
whale-watching e le altre attività turistiche come il
Santuario Pelagos dell’Alto Tirreno (Bacino
corso-ligure-provenzale) sta dimostrando. Ormai la maggioranza dei
membri dell’IWC, e qui a Sorrento abbiamo avuto
l’ulteriore conferma, è consapevole
dell’enorme funzione che hanno i Santuari anche se i numeri
per istituirne dei nuovi non sono ancora sufficienti come ha dimostrato
il voto espresso dai delegati (26 contrari tra cui alcune
’new entry’ come Mauritania e Tuvalu, 21
favorevoli, tra cui l’Italia, e 4 astenuti) sulla proposta di
Nuova Zelanda e Australia di istituire il Santuario del Sud Pacifico.
Stesso scenario anche per la proposta del Brasile, sostenuta dallo
stesso Presidente Lula attraverso un messaggio inviato prima del
meeting ai delegati, avanzata per il quinto anno consecutivo di
istituzione di un’area marina protetta per le balene lungo le
coste di Brasile e Argentina. Anche in questo caso non si è
ottenuta la maggiorazna qualificata (di 3/4) dei voti) necessaria
all’istituzione dell’area marina protetta: 26 a
favore, 21 contrari e 1 astenuto
Leggi la lettera che il presidente
brasiliano Lula ha scritto a IWC
“E’ un peccato che le proposte dei due nuovi
Santuari non siano passate, anche se le previsioni non erano comunque
favorevoli. Molte popolazioni di balene del Pacifico sono, infatti,
ancora ‘sofferenti’ per colpa della passata
attività di caccia commerciale – ha dichiarato Sue
Lieberman, capo della delegazione del WWF Internazionale
presso l’IWC - come la Megattera, che ancora non recupera in
modo significativo nel suo antico areale di riproduzione che si trova
tra le isole Fiji, Vanuatu, Samoa e Nuova Zelanda”.
Slittato anche il voto sulla Revisione dello Schema di Gestione (RMS)
che sarà materia per la prossima riunione IWC del 2005.
Il fronte pro-balenieri, capeggiato come è noto da Giappone,
Islanda e Norvegia ha oggi incassato altre due sconfitte: è
passata una risoluzione che permette di rivedere le regole sulla
crudeltà nell’uccisione delle balene, proposta
dalla Nuova Zelanda, mentre è stata respinta con 28 voti
contrari, 24 a favore e 1 astenuto la proposta del Giappone di aprire
nel proprio paese la cosiddetta “caccia costiera”
ad una popolazione di Balenottera minore.
Il ritardo sull’agenda dei lavori ha oggi costretto i
delegati a lavorare a ritmi serrati con sedute notturne. Il prossimo
“scoglio” da superare per le balene resta ancora
quello rappresentato dalla cosiddetta “caccia
scientifica” che ha consentito al Giappone di cacciare, dal
1986 fino ad oggi, più di 8.000 balene, compresa la
Balenottera boreale, una specie minacciata.
“La delegazione italiana, con le sue posizioni e i suoi
interventi, ha mostrato una grande sensibilità del nostro
paese verso la tutela di questi animali e una lungimiranza rispetto a
quelle attività economico-commerciali che possano consentire
una buona convivenza tra la valorizzazione delle risorse e la
conservazione – ha concluso Massimiliano Rocco
- Speriamo che l’atteggiamento tenuto a Sorrento
dall’Italia possa proseguire anche in ambito nazionale per lo
sviluppo del Santuario Pelagos nel Mar Ligure e per la veloce
istituzione dell’area proposta dal WWF nelle Isole Pelagie
dove recenti ricerche scientifiche hanno rilevato la presenza di una
straordinara biodiversità, tra cui la Balenottera comune,
tartarughe marine, squali”.
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